Il processo creativo di un’architettura richiede necessariamente una prima fase ideativa in deve cui prevalere il disegno a mano. La visione immateriale che si forma nel pensiero, per essere trasmessa integralmente su qualunque supporto fisico – non informatico- non può essere mediato dal passaggio attraverso un disegno assistito al computer, almeno non un programma C.A.D tradizionale.
I segni che tracciamo con più o meno intensità, in questa o quell'altra direzione su un foglio o su un muro durante le prime fasi ideative, sono essi stessi fonte d'ispirazione e alimentano l'idea iniziale, creano le suggestioni necessarie all’evoluzione e concretizzazione dell’idea.
Una linea tracciata sul monitor con un C.A.D è sempre la stessa... Attivare un comando “linea” o “plinea” o qualunque altro non è la stessa cosa, viene immediatamente
Negli ultimi 20 anni schiere di studenti in architettura o nell’interior design, imparano a disegnare – letteralmente- esclusivamente al computer.
E l’obiettivo che si pongono come massima espressione dell’output del progetto, è il rendering finale.. Un risultato scontato, dove le scelte progettuali sono legate perlopiù alla varietà delle librerie possedute...
E così il progetto ha un destino segnato fin dall'inizio, il rendering faticosamente ottenuto dopo ore di applicazione, trasmette un'immagine “artificiale” la quale, per quanto realistica, non lascia alcun spazio all'immaginazione dell’osservatore.
Un disegno schizzato a mano, nella sua incertezza del tratto, nel suo colore appena accennato, nella sua imperfetta prospettiva, permette di immaginare molteplici sfumature di ciò che verrà, lasciando aperta la possibilità di prevedere differenti risultati finali del progetto. E al progettista il tempo di elaborarlo..
Intendiamoci, il disegno a computer e ancor più quello del rendering, è certamente utile al progettista per controllare il proprio lavoro, ma lasciare ad un rendering la valutazione – e spesso anche il rifiuto del progetto - da parte della committenza, è lesivo dell’immaginazione e della capacità creativa del progettista nello sviluppo successivo di un’idea.
Saper disegnare a mano è necessario per un progettista, poiché quello è suo il linguaggio universale, quello con cui può immediatamente trasferire ad un qualsiasi interlocutore il suo pensiero.
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